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Standard europei di qualità nella validazione delle competenze dal volontariato

Siamo entusiasti di annunciare la pubblicazione ufficiale della versione finale della Guida eQval: Standard europei di qualità nella validazione delle competenze dal volontariato! Dopo due anni di ricerca dedicata, un’ampia consultazione europea, test rigorosi e un lavoro di affinamento collaborativo da parte delle nostre sette organizzazioni partner, questa guida completa è ora disponibile per sostenere individui e organizzazioni in tutta Europa.

Scopri la Guida eQval:

La Guida eQval fornisce un quadro chiaro e pratico per la validazione delle competenze e abilità acquisite attraverso l’apprendimento non formale e informale nei contesti di volontariato. È progettata per migliorare la qualità, la coerenza e il riconoscimento di tale apprendimento, a beneficio di volontari, organizzazioni di volontariato, enti formativi e datori di lavoro.

Vuoi saperne di più sulla Guida eQval in un formato coinvolgente?

🎧Ascolta un’anteprima nel nostro nuovissimo episodio del podcast pubblicato qui.

Clicca sull’immagine qui sotto per scaricare la guida.

FAQs

Qual è lo scopo degli Standard europei di qualità nella validazione delle competenze dal volontariato?

Gli Standard europei di qualità nella validazione delle competenze dal volontariato mirano a fornire linee guida e criteri per il processo di validazione dei risultati di apprendimento acquisiti tramite il volontariato. Questo processo di validazione ha l’obiettivo di riconoscere formalmente le conoscenze, abilità e competenze acquisite dagli individui durante le attività di volontariato, rendendole visibili e potenzialmente trasferibili per lo sviluppo personale, educativo o professionale.

Quali sono le fasi principali del processo di validazione?

Il processo di validazione, come descritto nella guida, prevede solitamente quattro fasi principali:

Identificazione: Identificare i risultati di apprendimento che una persona ha acquisito attraverso l’esperienza di volontariato.
Documentazione: Raccogliere prove che dimostrino tali risultati di apprendimento.
Valutazione: Valutare le prove documentate in base a standard o criteri pertinenti per confermare i risultati di apprendimento.
Certificazione: Riconoscere formalmente i risultati di apprendimento validati, spesso tramite un certificato o altra forma di attestazione.

Chi può utilizzare questi standard europei di qualità per la validazione?

Questi standard sono destinati a una vasta gamma di soggetti coinvolti nella validazione dell’apprendimento derivante dal volontariato o che ne traggono beneficio. Tra questi:

Volontari: Per comprendere come le competenze e conoscenze acquisite nel volontariato possano essere riconosciute.
Organizzazioni di volontariato: Per implementare processi di validazione di qualità per i propri volontari.
Enti di istruzione e formazione: Per comprendere e potenzialmente integrare l’apprendimento dal volontariato nei percorsi formativi ufficiali.
Datori di lavoro: Per riconoscere e valorizzare le competenze acquisite attraverso il volontariato.
Autorità pubbliche e decisori politici: Per sostenere e promuovere la validazione dell’apprendimento non formale e informale.

Che tipo di risultati di apprendimento da esperienze di volontariato possono essere validati con questi standard?

È possibile validare una vasta gamma di risultati di apprendimento acquisiti attraverso il volontariato. Ciò include non solo competenze specifiche legate alle attività svolte, ma anche competenze trasversali come lavoro di squadra, comunicazione, problem-solving, iniziativa e adattabilità. L’attenzione è rivolta al riconoscimento delle conoscenze, abilità e responsabilità acquisite, indipendentemente dal contesto in cui sono state apprese.

Quali sono alcuni degli standard generali di qualità che supportano il processo di validazione?

Sono evidenziati diversi standard generali di qualità per garantire un processo di validazione solido e credibile. Tra questi:

Centralità del volontario: Garantire che il processo sia focalizzato sui bisogni e sull’apprendimento del singolo volontario.
Trasparenza: Rendere chiari e accessibili a tutte le parti interessate il processo, i criteri e i risultati.
Affidabilità: Assicurare che i metodi e gli strumenti utilizzati per identificazione, documentazione e valutazione producano risultati coerenti.
Validità: Confermare che la valutazione rifletta accuratamente i risultati di apprendimento ottenuti.
Equità e imparzialità: Assicurare che il processo sia privo di pregiudizi e offra pari opportunità a tutti i volontari.
Accessibilità: Rendere il processo di validazione accessibile a tutte le persone, indipendentemente dal loro background o dalle circostanze.
Protezione dei dati: Gestire tutte le informazioni personali raccolte durante il processo in conformità con le normative sulla protezione dei dati.

Come si inseriscono questi standard nel più ampio contesto politico europeo sull’apprendimento permanente?

Questi standard di qualità sono in linea con gli obiettivi politici più ampi dell’Unione Europea in materia di apprendimento permanente e validazione dell’apprendimento non formale e informale. Sostengono l’idea che tutte le forme di apprendimento, incluso quello acquisito attraverso il volontariato, abbiano valore e debbano essere riconosciute. Fornendo un quadro per la validazione di qualità, questi standard contribuiscono ad aumentare trasparenza, mobilità e occupabilità nel contesto europeo. Possono anche aiutare a colmare il divario tra apprendimento non formale e sistemi formali di qualificazione.

Come possono le organizzazioni implementare questi standard di qualità nel loro lavoro con i volontari?

Le organizzazioni possono implementare questi standard sviluppando e adottando procedure di validazione che seguano i principi e le fasi descritte nella guida. Questo può includere:

Stabilire criteri chiari per l’identificazione e la documentazione dei risultati di apprendimento nei diversi ruoli di volontariato.
Fornire supporto e orientamento ai volontari nella preparazione della loro documentazione.
Formare il personale o coinvolgere valutatori esterni per realizzare valutazioni eque e affidabili.
Sviluppare meccanismi di certificazione adeguati per riconoscere formalmente l’apprendimento validato.
Garantire trasparenza e comunicare il processo di validazione ai volontari e ad altri soggetti rilevanti.
Riesaminare e migliorare regolarmente le pratiche di validazione in base a questi standard e ai feedback ricevuti.

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Qual è lo scopo degli Standard europei di qualità nella validazione delle competenze dal volontariato?

Quali sono le fasi principali del processo di validazione?

Il processo di validazione, come descritto nella guida, prevede solitamente quattro fasi principali:

Identificazione: Identificare i risultati di apprendimento che una persona ha acquisito attraverso l’esperienza di volontariato.

Documentazione: Raccogliere prove che dimostrino tali risultati di apprendimento.

Valutazione: Valutare le prove documentate in base a standard o criteri pertinenti per confermare i risultati di apprendimento.

Certificazione: Riconoscere formalmente i risultati di apprendimento validati, spesso tramite un certificato o altra forma di attestazione.

Chi può utilizzare questi standard europei di qualità per la validazione?

Questi standard sono destinati a una vasta gamma di soggetti coinvolti nella validazione dell’apprendimento derivante dal volontariato o che ne traggono beneficio. Tra questi:

Volontari: Per comprendere come le competenze e conoscenze acquisite nel volontariato possano essere riconosciute.

Organizzazioni di volontariato: Per implementare processi di validazione di qualità per i propri volontari.

Enti di istruzione e formazione: Per comprendere e potenzialmente integrare l’apprendimento dal volontariato nei percorsi formativi ufficiali.

Datori di lavoro: Per riconoscere e valorizzare le competenze acquisite attraverso il volontariato.

Autorità pubbliche e decisori politici: Per sostenere e promuovere la validazione dell’apprendimento non formale e informale.

Che tipo di risultati di apprendimento da esperienze di volontariato possono essere validati con questi standard?

Quali sono alcuni degli standard generali di qualità che supportano il processo di validazione?

Sono evidenziati diversi standard generali di qualità per garantire un processo di validazione solido e credibile. Tra questi:

Centralità del volontario: Garantire che il processo sia focalizzato sui bisogni e sull’apprendimento del singolo volontario.

Trasparenza: Rendere chiari e accessibili a tutte le parti interessate il processo, i criteri e i risultati.

Affidabilità: Assicurare che i metodi e gli strumenti utilizzati per identificazione, documentazione e valutazione producano risultati coerenti.

Validità: Confermare che la valutazione rifletta accuratamente i risultati di apprendimento ottenuti.

Equità e imparzialità: Assicurare che il processo sia privo di pregiudizi e offra pari opportunità a tutti i volontari.

Accessibilità: Rendere il processo di validazione accessibile a tutte le persone, indipendentemente dal loro background o dalle circostanze.

Protezione dei dati: Gestire tutte le informazioni personali raccolte durante il processo in conformità con le normative sulla protezione dei dati.

Come si inseriscono questi standard nel più ampio contesto politico europeo sull’apprendimento permanente?

Come possono le organizzazioni implementare questi standard di qualità nel loro lavoro con i volontari?

Le organizzazioni possono implementare questi standard sviluppando e adottando procedure di validazione che seguano i principi e le fasi descritte nella guida. Questo può includere:

Stabilire criteri chiari per l’identificazione e la documentazione dei risultati di apprendimento nei diversi ruoli di volontariato.

Fornire supporto e orientamento ai volontari nella preparazione della loro documentazione.

Formare il personale o coinvolgere valutatori esterni per realizzare valutazioni eque e affidabili.

Sviluppare meccanismi di certificazione adeguati per riconoscere formalmente l’apprendimento validato.

Garantire trasparenza e comunicare il processo di validazione ai volontari e ad altri soggetti rilevanti.

Riesaminare e migliorare regolarmente le pratiche di validazione in base a questi standard e ai feedback ricevuti.

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